Interior Designer a Milano, l’universo di Rachele
Una Formazione Internazionale che si Traduce in Progetti di Architettura degli Interni dall’Esclusivo Carattere Sartoriale
Un Architetto di Interni che Ama Milano ma Interpreta il Viaggio come Esperienza Formativa e Professionale
La storia di Rachele Pellegatta è quella di una predestinata al mondo dell’architettura degli interni e dell’interior design. Cresciuta in una famiglia in cui la passione per il design italiano e internazionale si traduce ancora oggi in un’affermata realtà imprenditoriale milanese, dopo la Laurea in Architettura in Svizzera con Mario Botta presso la prestigiosa Accademia di Mendrisio, completa i suoi primi passi formativi nel campo della progettazione di interni a Parigi, conseguendo un Master in Interior Design.
Rientrata a Milano, città d’origine e, allo stesso tempo, luogo che per lei rappresenta il perfetto equilibrio tra ragione e sentimento, Rachele dà vita a un progetto importante, naturale conseguenza del suo percorso formativo e professionale in architettura e interior design: Dome Milano Studio, oggi aperto al pubblico nella nuova esclusiva sede di via Giovanni Boccaccio 4, a due passi da Corso Magenta.
Dome, per Rachele, è progetto secondo due sfaccettature diverse: progetto inteso come raccolta, intorno a sé, di un team dinamico di architetti e interior designer disposti ad accogliere suggestioni di diversa origine, storia e provenienza; progetto inteso come costante lavoro di ricerca in merito alle più attuali tematiche del settore interior design e architettura degli interni, che sempre più contamina elementi radicati nella storia e nella tradizione locale con ispirazioni remote, spesso attinte a esperienze personali di viaggio e scoperta.
Nell’ambito di Dome Rachele non si limita a svolgere il ruolo dirigenziale competente alla figura dell’art director e dell’head designer, ma entra nelle dinamiche attive e relazionali che costituiscono la base e lo sviluppo di ogni percorso progettuale elaborato su misura dagli architetti e dagli interior designer di Milano.
L’impronta di Rachele è leggibile, in ogni proposta di Dome, su ogni layer del progetto: è come una traccia lieve, un fil rouge sotteso a ogni esperienza concreta di trasformazione e rigenerazione dello spazio, abitativo, ricettivo o di altra natura.
Nel campo della progettazione questa impronta si traduce in una serie di elementi che lavorano come metodo e, insieme, come trait d’union tra i vari percorsi progettuali specifici: ricerca e accostamento di cromie e caratteri tessiturali in grado di tradurre in materia emozioni e desideri del cliente, disegno dello spazio attraverso linee nette, pulite ed eleganti, combinazione di suggestioni lontane, apparentemente incompatibili, in mix&match evocativi e sempre nuovi.
Architettura e Creatività
L’Interpretazione delle Suggestioni del Contesto come Punto di Partenza per la Sperimentazione nell’Architettura degli Interni e nell’Interior Design
La visione da architetto degli interni e da interior designer di Rachele inizia da un’intuizione fondamentale: lo spazio, inteso come luogo di intersezioni e relazioni da attraversare, immaginare e reinterpretare su carta, attraverso lo strumento del progetto di architettura, attribuendogli nuova forma e nuova vita.
Il luogo da cui tutto ha origine e si dipana attraverso vie sorprendenti e di volta in volta inedite è Milano e il cuore pulsante dello Studio, che incanala energie positive e ispirazioni originate da uno specifica modalità d’esperienza: il viaggio di ricerca, ormai inscindibile da quello, intimo e personale, di piacere e passione.
Viaggiare per Ricercare la Forma e il Destino dei Legami, Assumere Nuovi Punti di Vista e Realizzare Progetti di Architettura e Interior Design Irripetibili
Lo strumento del viaggio, per Rachele, si traduce nella comprensione di una qualità che rende un progetto eccellente e capace, in ogni sua sfaccettatura, di dare risposta efficace alle esigenze del cliente: l’accoglimento equilibrato e armonioso del contesto storico, culturale e territoriale nelle maglie del progetto di architettura degli interni e di interior design e la sua trasformazione da vincolo a opportunità, da limite a punto di partenza per la creazione di un nuovo e di un bello stimolanti e inaspettati.
Proprio la capacità interpretativa del contesto consente a Rachele e al suo team creativo di curare realizzazioni di architettura degli interni e di interior design anche a molti chilometri di distanza dalla sede di via Boccaccio. I confini geografici di mari, oceani e montagne vengono valicati, ma l’ispirazione d’origine, tutta italiana, rimane inalterata.
Ed è così che se a Hong Kong una villa lussuosa mescola il design made in Italy con una serie di suggestioni tipicamente orientali, a Dallas, una casa dalla struttura architettonica tipicamente centro-americana viene vestita con marmi e pietre preziose, che fanno da cornice a una selezione di pezzi iconici del design italiano e internazionale.
E ancora, mentre a Singapore i luminosi ambienti di un’esclusiva residenza accolgono la natura attraverso la permeabilità visiva di una lunga serie di vetrate trasparenti e mescolano sapientemente diverse essenze legnose, ad Ulm in Germania un gioco di chiaroscuri ottenuto attraverso l’equilibrata alternanza di pieni e vuoti racconta il rigore delle scelte formali compiute nel progetto, declinate in una moodboard esclusiva di materiali dalle forti caratteristiche tessiturali e cromatiche.
L’attenzione al contesto e la capacità di bilanciare armoniosamente fattori in apparente contrasto fra loro si esprime però anche in occasioni progettuali a chilometro zero. Tra i filari di viti e le distese dorate di campi di grano della Val d’Orcia,
un’antica casa rurale ha accolto al suo interno la modernità di una nuova funzionalità e di una tecnologia all’avanguardia, pur preservando le sue profonde radici storiche e architettoniche che sono vera e propria matrice del territorio riuscendo a unire architettura e interior design in una veste irripetibile.
Personalità e Processo Creativo: Rachele e il suo Approccio Innovativo alla Progettazione tra Origini Made in Italy e Contaminazioni Internazionali
Ma la descrizione della personalità di Rachele, della sua essenza che ricomprende architettura e interior design, in relazione alle tante sfaccettature che ne delineano la professionalità nell’ambito dell’architettura degli interni e dell’interior design non può essere circoscritta e limitata all’esperienza del viaggio, al legame profondissimo con la città di Milano e alle origini nel territorio brianzolo, regno per antonomasia dell’industria manifatturiera dell’arredo e del complemento made in Italy.
È invece proprio la sua modalità di approccio e sviluppo nel campo della progettazione che, più di tutto, la descrive, senza tra l’altro astrarla dal contesto in cui, ogni giorno, si trova a operare. Questa modalità, tradotta in strumento, ha un nome preciso: moodboard, ovvero tavola che raccoglie, sulla superficie del piano di lavoro, ispirazioni e suggestioni materiali e cromatiche capaci di suggerire l’atmosfera e il carattere sartoriale del progetto.
Le fasi compositive successive della moodboard vedono, in Rachele, agire contemporaneamente mani, cuore e mente. Non c’è infatti alcuna discontinuità nel flusso che anima il suo processo creativo, indirizzato a partire dal primo colloquio con il cliente e volto a esplorare il nuovo, l’inedito, il sorprendente.
I materiali, le texture, i colori e gli oggetti dalla valenza ispirazionale raccolti nella moodboard come concretizzazione dell’ispirazione creativa di Rachele e come anticipazione visiva e tattile del progetto sono anche la modalità con cui quello stesso colloquio viene sviluppato nelle fasi successive e fino alla realtà operativa del cantiere.
E può essere tradotto in moodboard, traslando lo strumento progettuale dal piano operativo a quello, ideale, di rappresentazione di un’astrazione, anche l’insieme di tasselli che compongono i diversi aspetti della creatività di Rachele: i passi della sua formazione italiana e internazionale, l’esperienza del viaggio di cui abbiamo a lungo parlato, il suo essere architetto d’interni a Milano e, infine, il suo ruolo di art director e head designer nell’ambito della realtà operativa di Dome Milano Studio, in cui la relazione con il team e l’idea di network costituisce, per Rachele, la base imprescindibile del processo creativo.